RECENSIONE "Il mio amico Knud" di Jesper Wung-Sung

Buon Martedì lettori!!
Scusate se non sono stata molto attiva nell'ultimo periodo ma sono sommersa da impegni tra studio e lavoro.
Nonostante tutto provo sempre a portarvi nuovi contenuti sul blog! 
Oggi, come avrete letto dal titolo del post, vi porto la recensione di "Il mio amico Knud" di Jesper Wung-Sung.

Trama
Non c'è nulla di normale nella vita di William, che a dodici anni deve convivere con Knud, un tipo eccentrico, logorroico, ingombrante e potenzialmente letale che sta sotto il suo letto ed esce solo quando in casa non c'è nessun altro.
Knud racconta storie pazzesche, utilissime a far volare il tempo durante le sedute di chemioterapia che lasciano William ogni volta spossato, ed è anche l'unico che riesce a capirlo davvero.
William però sa che, se vuole guarire, deve liberarsi di lui e così si ritrova ad architettare centomila piani per farlo fuori. 
Il che non è affatto semplice, perchè Knud è il suo cancro ma anche il suo migliore amico.

Recensione
Come si può ben capire dalla trama, questo libro tratta un
argomento molto delicato e molto molto importante.
Un argomento che, nonostante si tratti fondamentalmente di un libro per bambini/ragazzini, non viene completamente affrontato con leggerezza.
Sappiamo tutti quanto oggi parlare di tumore, soprattutto per parlarne a dei bambini, non è per niente semplice.
Ecco perchè l'autore a mio avviso ha avuto una brillante idea per parlare di questo argomento con loro e permettere di loro di immagazzinarlo. 
Wung-Sung attribuisce ad un ragazzino, Knud, tutte le caratteristiche del cancro in modo tale da mettere in evidenza l'argomento ma senza però andare a turbare o a "spaventare" i piccoli lettori.

A me è piaciuto molto leggere questo libro soprattutto per via dello stile di scrittura facile e scorrevole proprio perchè pensato per i più piccoli. 
Leggere della malattia di William mi ha, a tratti, messo tanta tristezza perchè quando ci si trova in una brutta situazione come questa, la vita cambia radicalmente.
Ecco cosa emerge dalle pagine del romanzo, il cambiamento radicale; come fosse una strada a curve, ci sono dei periodo di calo totale e poi dei periodi di salita e di ripresa.
Inoltre, per non rendere troppo pesante la lettura del romanzo (per quanto pesante possa risultare, vista la sua semplicità) l'autore ha pensato bene di inserire dei dialoghi piuttosto strani tra Knud (che impersona la malattia) e William che è appunto il nostro protagonista affetto da cancro.

La lettura del romanzo però, nonostante contenga solo 200 pagine, l'ho trovata alquanto lenta proprio a causa di questi dialoghi strani e bizzarri che mi hanno "bloccata" proprio perchè non riuscivo a trovarne il senso e di conseguenza con una sola lettura spesso mi capitava di perdere il filo della lettura.
In ogni caso, nonostante questo, sono davvero molto contenta di aver dato una possibilità a questo romanzo e di averlo portato a termine.

Se non lo avete ancora letto io vi consiglio davvero tanto di farlo proprio per la semplicità della storia e l'importanza dell'argomento.
Se lo leggerete o se lo avete già letto fatemi sapere qui sotto nei commenti le vostre impressioni o se per caso trovate qualcosa in comune tra le vostre e le mie opinioni.

Io voglio ringraziare tanto la Piemme per avermi dato la possibilità di leggere questo romanzo.
Spero che anche la recensione di oggi vi sia piaciuta.
Buona giornata,

Lorena. 

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